Come lo facciamo

UNA COTTA DOPO L’ALTRA

Birra Di Caprio porta il nome del suo mastro birraio: è nata in una cucina di un borgo di Verona, dalla passione di Giuseppe.

In quel 2012 il primo pentolone cuoceva 10 litri di quella che oggi è la nostra Milleuno, grazie ai quali la ricetta è stata sperimentata per la prima volta. Da homebrewer, il primo impianto artigianale è arrivato due anni dopo per una produzione di 80 litri mentre quello semi-professionale ha esordito nell’estate nel 2017, con una capienza di 150 litri.

Poi, il 22 novembre del 2018, mille litri di Milleuno avevano concluso la loro ultima fase di produzione nel fermentatore dell’impianto di Mastro Matto, birrificio veronese in cui il nostro mastro ha dato vita alla propria ricetta.

PER CIELI E PER MONTI, FEDELE ALLA TRADIZIONE

Paracadutista, appassionato di vette e di ascese, il nostro mastro ha trasferito nella sua birra la visione della vita: ci vuole leggerezza, ci vuole coraggio e ci vuole fatica per compiere un viaggio ardito per cieli e per monti! Ma soprattutto, ci vuole onestà: la stessa che ha usato senza deroghe per scegliere il suo metodo di birrificazione.

Da sempre fedele alla tecnica all grain, i malti e i luppoli di ogni Birra Di Caprio rispettano l’origine e la storia della ricetta che il mastro sta scrivendo, convinto che la tradizione abbia molto da insegnare ai palati moderni. Non a caso, il suo cuore batte per le “antiche”: le ale, le inglesi del popolo, birre ad alta fermentazione che offrono gusto e corpo irripetibili.

UNA BITTER E UNA PORTER, PER FAVORE!

Primogenita in casa Di Caprio è la Milleuno, bitter inglese biondo miele, dal corpo leggero e dal sapore di malto. Un ricetta pensata per una birra beverina e fresca, con una gradazione alcolica di 4,2 vol. E come tutte le Birre Di Caprio, scrive la biografia del nostro mastro birraio: “Milleuno!” dice il paracadutista appena saltato fuori dall’aereo. Il suo conteggio arriverà fino a “millecinque” e la fune di vincolo aprirà la calotta. Non poteva che essere nata dal ricordo del vento sul viso durante un lancio dall’aereo.

Segue a stretto giro un’altra inglesissima, la porter Cordadoppia. Dai cieli ci spostiamo sui monti: solo le vette, le creste e le rocce potevano ispirare una birra di sostanza, in grado di ritemprare le forze e offrire la volontà di andare più avanti ancora. Nera indimenticabile, un corpo rotondissimo che esplode al palato con le note affumicate del malto tostato brown. Scelta monoluppolo con l’east kent goldings e una gradazione senza eccessi sui 4,4 vol.